ARRESTI NEL REGGINO. ANCHE SCAMBIO ELETTORALE POLITICO MAFIOSO

Sessantacinque le ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, sono state emesse dalla polizia su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati ad una pericolosa locale di ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria). L’operazione ha coinvolto diversi esponenti di riferimento della cosca Alvaro ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalita’ di aver agevolato la ndrangheta, scambio elettorale 

politico mafioso. Insomma è sempre più attuale il sistema del “voto di scambio” che favorisce non solo la criminalità organizzata ma anche tanti piccoli faccendieri e pedenti che aspettano la campagna elettorale per fare soldi e inquinare la politica. La colpa principale ricade su quei candidati che preferiscono la logica del voto di scambio anziché guadagnarsi il consenso con l’impegno sociale e civico. Il voto di scambio è lo strumento che di fatto ha cancellato la sana politica e premiato candidati incapaci di fare politica per gli interessi generali. Il voto di scambio ha letteralmente abbassato la qualità degli eletti, penalizzando i più capaci ed onesti. Allora ben vengono le inchieste ma vanno accellerate anche le procedure dei processi per accertare le responsabilità. Alle forze politiche il coraggio di rinunciare al “voto sporco” non candidando chi normalmente prende vagonate di voti in taluni Comuni dove nulla accade per caso!

Salvatore Ronghi