BASTA CON LE MORTI SUL LAVORO, L’ANNO SCORSO 1270 VITTIME. BASTA CON LE FALSE CERTIFICAZIONI SULLA SICUREZZA

Una ragazza di 22 anni, Luana D’Orazio, è morta in seguito all’ennesimo infortunio sul lavoro in un azienda tessile in provincia di Prato. La giovane lavoratrice sarebbe rimasta intrappolata in un macchinario. Oramai in Italia la mattina si esce per andare al lavoro e ti trovi in un campo di battaglia. Mediamente in Italia  oltre 650 mila lavoratori all’anno sono vittime di infortunio sul lavoro. Nel solo 2020, ben 1270 lavoratori hanno perso la vita e ogni anno si supera i mille. Neppure nelle Regioni in guerra si contano tanti morti.Eppure l’Italia ha sicuramente una delle migliori legislazioni sulla sicurezza del lavoro d’Europa. Tutti però sanno che ci sono tre punti critici e nessuno fa nulla  per fermare la strage. Il primo punto critico è la “precarietà”. Incidono molto le assunzioni per contratti atipici e precari. .  Quasi sempre i giovani assunti vengono inserite sulle “linee” o nei cantieri senza esperienza e senza formazione. Il secondo punto critico è che mancata vigilanza. I controlli sono inesistenti perchè nessun Governo si è posto il problema di rafforzare l’organico dell’Ispettorato del Lavoro, il quale  dovrebbe controllare e accertare le violazioni in materia del lavoro e della sicurezza. La  mancanza di risorse umane e degli opportuni mezzi e strumenti per i controlli persiste a tutt’oggi. Assumere subito presso l’Ispettorato del Lavoro salverebbe tante vite umane.   Il terzo punto critico è da galera, la certificazione falsa sulla “sicurezza”. Troppi Organismi Paritetici, troppi Enti di formazione rilasciano certificazioni sulla sicurezza senza aver impartito neppure le normi più elementari. Esiste un tariffario preciso e per pochi euro ti porti a casa l’attestato. Ci sono in giro per l’italia tanti delinquenti che svolgono questa lucrosa ma criminale attività.Intanto la strage continua.