Il nullismo di De Magistris e le “sconfitte” della Destra a Napoli

Nel passato la Destra ha “vinto” a Napoli quando ha puntato su idee e progetti forti e su leader carismatici: negli anni ottanta fu messo in campo “Napoli Capitale” che era il tema di un grande progetto politico, teso a rendere la nostra città protagonista del Sud Italia e dell’intero Paese, messo in campo dall’On. Antonio Parlato e da una classe dirigente motivata e assetata di vittorie politiche ma non di potere e che, seppur dall’opposizione,  sapeva  far valere gli interessi della città. Fu un successo politico accompagnato anche dal carisma di Giorgio Almirante che, pur in assenza della legge per l’elezione diretta del Sindaco e del Presidente della Repubblica, allora ‘cavallo di battaglia’ del MSI, fu il primo “candidato Sindaco” di Napoli.  Quel progetto politico rappresentava una Destra che riusciva a comunicare con l’intera città, dai quartieri popolari a quelli cosiddetti borghesi. Così come la candidatura di Alessandra Mussolini a Sindaco di Napoli è stata una grande occasione per riallacciare il rapporto con la Napoli più viscerale ed intensa attraverso la proposta politica di un grande partito che era Alleanza Nazionale. Su quella scia, la vittoria di Antonio Rastrelli alla presidenza della Regione Campania, che, non a caso, fu “ribaltato” proprio da quelle forze politiche “moderate” assetate solo di potere e di poltrone.  Poi, con lo scioglimento di An e l’indebolimento della proposta politica di centrodestra, la città si è allontanata nuovamente dalla Destra, come dimostrato dall’esito delle ultime elezioni comunali. In quella competizione elettorale il centrodestra nel suo complesso ha pagato il prezzo di una proposta politica non chiara, non chiaramente interpretata. non appassionante e divisoria. Ciò a conferma che la Città necessita di identità e valori chiari, di un linguaggio nettamente comprensibile, di un progetto coinvolgente e diretto alla mente e al cuore dei napoletani. Si può e si deve ripartire da tali errori per tornare a vincere! Bisogna avere il coraggio di lasciarsi il passato, seppur glorioso, alle spalle e rilanciare una Destra che sappia sintonizzarsi con i grandi problemi sociali e di sviluppo del territorio e particolarmente con quelli dei napoletani. Bisogna recuperare le tante intelligenze che hanno preferito il ritorno al privato in mancanza di un progetto politico aggregante e vincente. E, allora, per recuperare il rapporto con la città e per tornare a vincere, occorre grande autocritica e ripartire dai valori, dai programmi, dai contenuti.

Salvatore Ronghi