CANDIDATI SINDACI CIVICI: SBAGLIARE È UMANO, PERSEVERARE È DIABOLICO! RISCOPRIRE LA CENTRALITÀ DELLA POLITICA.

Per guidare una grande città non basta essere un discreto amministratore di condominio o di una scuola o essere un buon magistrato, ma ci vuole ben altro. Ci vuole una visione politica e sociale e  che sappia coniugare,  la buona amministrazione con la socialità e i bisogni dei cittadini. Il Comune non è solo la macchina amministrativa, che non a caso viene gestita  da un Direttore Generale o da un manager. La capacità che si richiede a un Sindaco  consiste nella programmazione della crescita di una città moderna e nella sana gestione della spesa senza penalizzare le categorie più deboli. Questa è politica. La  presunta innovazione di candidare soggetti civici alla guida delle grandi città , fortemente voluta dal M5S, gli ha consentito di vincere ma non di governare. Non a caso tale scelta si è rivelata un colossale fallimento in particolare a Roma. Proprio la Raggi è la rappresentazione del puro fallimento di tale scelta e che ha reso la Capitale irriconoscibile ed invivibile. Un altro caso eclatante del fallimento dei civici e’ stato il disastro prodotto a Napoli e ai napoletani dall’ex magistrato Luigi De Magistris, il quale non solo ha dissestato le casse comunali ma ha scelto la via dello  scontro istituzionale con Governo nazionale e Regione, anziché il dialogo politico che sarebbe stato utile a risolvere l’annoso problema del debito. Ma ha fatto di più, ha cancellato  l’identità di Napoli e costretto oltre il 60% dei napoletani ad allontanarsi definitivamente dalle urne. Il fallimento della scelta dei “civici” no si limita ai Comuni ma oggi va inquadrato nel fallimento e nella dissoluzione complessiva della massima espressione del “civismo”, il M5S.  Perciò, oggi più che mai, Napoli, Roma, Milano, Torino,  avrebbero bisogno di invertire la tendenza e di riscoprire la “centralità della politica” con la candidatura a Sindaco di soggetti politici. E’ incomprensibile, infatti, la decisione del Centrodestra di porsi sula scia del M5S – nel momento in cui vive oramai una crisi irreversibile – e puntare sui civici senza considerare che sarebbe stato, invece, il momento opportuno per riscoprire la “centralità della politica” per governare al meglio le grandi città. Tanto più’ che i partiti del Centrodestra hanno “in casa” validissimi dirigenti pronti ad accettare la sfida del buon governo delle Citta’ per rilanciare quella della guida dell’Italia.