Basta giochini sulla pelle dei BROS!

Confermando la nostra piena coerenza, ribadiamo che tutti i disoccupati facenti parte della platea BROS devono essere collocati al lavoro senza discriminanti e con la massima trasparenza. Non accetteremo progetti parziali, corsie preferenziali e tentativi di rinviare alle calende greche la risoluzione della vertenza per il lavoro . Devo dare atto, nei vari incontri avuti, che anche il Vice Presidente della Regione Fulvio Bonavitacola ha ribadito la stessa volontà concordando sui principi del lavoro e della trasparenza. I rallentamenti di questi ultimi mesi vanno addebitati al Comune di Napoli, che ha posto una serie di veti tanto da non rendere disponibili alcune aree di verde attrezzato utili a definire il “progetto ambientale destinato per la platea BROS .

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ARRESTI NEL REGGINO. ANCHE SCAMBIO ELETTORALE POLITICO MAFIOSO

Sessantacinque le ordinanze di custodia cautelare, di cui 53 in carcere e 12 agli arresti domiciliari, sono state emesse dalla polizia su disposizione della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria nei confronti dei capi storici, elementi di vertice e affiliati ad una pericolosa locale di ndrangheta operante a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria). L’operazione ha coinvolto diversi esponenti di riferimento della cosca Alvaro ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, diversi reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalita’ di aver agevolato la ndrangheta, scambio elettorale 

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RONGHI/RICCARDI (CNAL/ULSSA): SALARIO MINIMO E’ STRUMENTO PER “STALINISMO SINDACALE”

“L’accordo sul salario minimo, sul quale Pd e M5S avrebbero trovato d’intesa con Cgil, Cisl e Uil, è lo strumento per imporre i contratti collettivi di lavoro firmati dalla Triplice e da Confindustria a tutti i lavoratori e per colpire i sindacati autonomi che sono rappresentativi in molti settori, con lo scopo finale di giungere al sindacato unico, calpestando la democrazia e il pluralismo sindacale ”.E’ quanto affermano il Segretario generale di Cnal, Salvatore Ronghi e il segretario Generale ULSSA Luigi Riccardi, a latere di un’assemblea sindacale. “Scenderemo in campo contro questa deriva stalinista e chiediamo al centrodestra e a quelle forze politiche che credono ancora nella democrazia di contrastare fortemente questo provvedimento e di difendere il principio del pluralismo sindacale e della reale rappresentatività del mondo del lavoro” 

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A Napoli, in Campania, ora più che mai, è sentita la esigenza di far riemergere una Destra che sappia parlare ai disoccupati e ai lavoratori, ai professionisti, agli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti, insomma a quel tessuto sociale e produttivo abbandonato  dalle Istituzioni e dalla politica. Quel tessuto sociale che, una volta, era sostenuto da sindacati e da movimenti auto organizzati, dalle associazioni di categoria e dai corpi intermedi, oggi  fagocitati dalla comunicazione diretta nata con la rete web ma anche dai tanti errori commessi da questi organismi. Nuovi scenari e nuove metodologie che, di fatto, hanno annullato le rappresentanze organizzate per far posto all’individualismo più sfrenato e spesso becero. Un sistema che fa crescere “leadership” e Movimenti con grande velocità ma, con la stessa velocità, li fa  sparire. Basta pensare a Grillo e a Renzi che, in poco tempo, hanno raccolto veloci consensi oltre il 40% per, poi, toccare percentuali di gradimento ad una cifra. Oppure a Movimenti come i “pentastellati” che, nel giro di un anno, si stanno dissolvendo. O, peggio, hanno fatto le cosiddette “Sardine”: solo qualche mese di “gloria”  

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Crisi nel PD: De Luca e Orlando neppure si parlano

Orlando e De Luca non si sono incontrati, altro segnale contro la candidatura a Presidente. Già da qualche settimana girano indiscrezioni sul cambio di “cavallo” a corsa iniziata. Sempre più vicino l’accordo tra PD, M5S , Leu e Italia viva per le prossime elezioni regionali in Campania. Questo accordo di “potere” passa sulla pelle del Presidente uscente De Luca. Appare evidente che il M5S, ormai in caduta libera, cerca di imporre candidati “condivisi” per mettere una ‘pezza’ all’ennesimo tradimento nei confronti dei propri elettori ma anche del Gruppo Regionale del Movimento che, in questi anni, ha fatto una dura opposizione a De Luca e all’intero centrosinistra e, ora, sarà costretto a “sopportarli” come alleati. 

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