Ronghi/Cogliati (SP): via della Seta, no alla svendita dell’Italia alla Cina

“La Cina ha un solo obiettivo: portare avanti il programma della Via della Seta. Per far questo, deve avere dei porti di approdo anche in Italia, che permettano alle merci ‘made in Cina’ di arrivare nei mercati europei il più veloce possibile”.

È  quanto dichiarano il Segretario Federale di Sud Protagonista, Salvatore Ronghi, e il responsabile delle Politiche economiche, Alessandro Cogliati, nel corso dell’Esecutivo federale del Movimento civico. 

“Il 90% del traffico mondiale si muove su nave. Lo Stato cinese ha già comprato il 51% del porto del Pireo, ma anche di Bilbao e di Valencia, il 49% di quello di Marsiglia, il 35% di quello ad Anversa. Manca solo l’Italia e la svendita del debito pubblico Italiano ai cinesi, aprirebbe, come  contropartita, le strade per la svendita dei porti di Trieste e Genova e, quindi, la svendita dell’Italia alla Cina, che sarebbe un ulteriore colpo alla nostra sovranita’ e alla nostra economia” – ha evidenziato Ronghi. 
“Il Pil della nostra economia, che non accenna a risalire, condannando l’Italia alla recessione tecnica, e  le politiche asistenzialiste del M5s, determinano che il nostro Paese sarà presto insolvente – ha aggiunto Cogliati – per il quale “pensare di svendere il nostro debito e la nostra sovranita’ è una ulteriore dimostrazione dell’incapacità e della mancanza di visione di questo Governo”. 
“La vera trattativa da fare – hanno concluso i dirigenti di Sud Protagonista – è quella di rendere il Sud Italia terminale della Via della Seta, implementando i porti del Sud senza svenderli salvaguardando la nostra sovranità e favorendo  invece investimenti per la strutturazione di tutto il comparto logistico”.