Caldoro, questa volta, lo ha fatto fuori dal vaso.

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Ho atteso qualche giorno prima di dire la mia sulla nomina di Angelo Montemarano all’Agenzia Sanitaria della Campania. Nomina voluta dal Presidente Stefano Caldoro. Ho riletto le numerose interrogazioni che, dal 2000, da Consigliere regionale ho presentato all’allora Presidente di centrosinistra Bassolino contro l’allora gestione dell’ASL 1 di Napoli e simbolo del potere demitiano sulla sanità. l’ Azienda sanitaria più grande d’Europa e anche la più indebitata. Dove si pagavano i creditori amici e, a volte, anche due volte per la stessa fattura ma solo per distrazione! Un’Asl che, ad ogni campagna elettorale, era costretta a mobilitarsi per sostenere i candidati demitiani e guai a rifiutare! Un’Asl dove, se appartenevi al “bottone”, promozioni e straordinario senza controllo erano garantiti. Un’Asl trasformata in una immensa voragine debitoria che ha trascinato altre Asl nel baratro del debito sanitario e della inefficienza organizzativa e sanitaria. Il manager dell’ASL Napoli 1 era il Prof. Montemarano. Sono andato a rileggermi anche i miei interventi in Aula tra il 2005 e 2009, sulla sanità lanciavo una serie di accuse sulle pratiche clientelari elevate al massimo sistema a discapito della meritocrazie e della salute dei pazienti. Denunciavo la moltiplicazione dei primariati senza alcun posto letto loro assegnato.

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